Tra le mani la bottiglia
piena del mio urlo di libertà
lanciata in un oceano di parole
la vedo sprofondare nell’abisso
sotto il peso di quel grido
indistinto
incapace di spiegarsi
incapace di navigare questo mare
solo nel buio
di un'anima che no sa nuotare.
Lascio in queste acque
la speranza di riascoltarlo
come relitto pieno di senso
svelato nel mare della mia vita
un giorno
pieno di alfabeti nuovi
e sintassi leggere come foglie
che sulla superficie
creano onde che sfidano le correnti.