Stanotte ho sognato
di morire
una di quelle morti lente
infami perché puoi salutare
congedarti da chi resterà,
avere il tempo di sentirla arrivare
ma abbastanza veloce
da non permettere nessuno
di abituarsi.
Ti ho preso in braccio
quel viso ignaro
che mi strozza il cuore
se lo ripenso.
Ti ho salutato per ultimo,
ti ho pregato di fare a meno di me.
Gli occhi si sono aperti
ho gustato quei respiri,
non ti ho ancora insegnato
ad essere libero.
Non ho ancora imparato
a fare a meno di te.