Nei cestini delle piazze
non ci sono più rifiuti,
si portano a casa ormai,
ci sono sogni,
quelli non li raccolgono
il martedì,
nei cassetti fanno male,
qualcuno potrebbe aprirli.
Nei cestini delle piazze
ci sono i desideri
di chi ha paura
degli spazi aperti
dove puoi essere visto
di chi vuole
camminare su impronte
d'altri percorsi.
Percorsi ordinati.
La diversità è bella,
negli altri
così è facile giudicare,
è facile giustificarsi
non sentirsi soli,
fare finta di essere se stessi,
così come è stato prescritto.
C'è il giocoliere
vicino alla fontana
e un bambino
con le mani nella spazzatura.
Guardo i miei piedi,
mi sposto un po',
vorrei spostare anche i tuoi.