Le catene linguistiche
come scuse per vivere limitati.
La contraddizione
come paura di essere di più.
L’ambiguità
come sgomento nel vedersi diversi.
L’incoerenza
come terrore di cambiare.
Abbiamo concesso i nostri polsi
con la promessa di essere giusti
tutti uguali alla vita dell’altro
grigi
come quelle catene
in un mondo pieno di colori.